” L’amore per il cibo e la volontà di una costante ricerca della qualità e del prodotto, hanno fatto della Confraternita del risotto alla saonarese, una miniera di preziosi elementi avvolti dal magico paesaggio che la circonda. Nulla è lasciato al caso. Ogni singolo ingrediente è frutto degli orti ben curati e di una ricerca gastronomica costante e attenta al territorio per scoprire piccole produzioni artigianali sempre di altissimo livello. “
Il riso
E’ l’alimento più a buon mercato in rapporto all’energia all’energia che fornisce all’organismo.
Le proprietà nutritivedi un alimento sono anche in rapporto all’energia necessaria a digerirlo, sotto questo punto di vista il riso è l’alimento ideale: alle sue intrinseche qualità nutritive unisce una rapida e facile digeribilità.
La ricchezza in elementi minerali del riso supera quella di altri alimenti. Soprattutto l’alto contenuto in sali di calcio e fosforo fa ritenere il riso un vero e proprio ricostituente. Molte delusioni in fatto di riso dipendono dall’uso di qualità non adatte al piatto che si intende preparare. Ricordate: “Vialone” e “Maratelli” per risotti, “Carolina” per minestre, “Originario” per dolci, croquettes, budini.
Risi più usati in Italia e loro tempi di cottura
Vi sono risi a grana tonda (Originario), a grana grossa (Vialone), a grana meno grossa (Maratelli), e infine a grana lunga (Carolina).
<< Hai mangiato il tuo riso? >> questa è una forma di saluto usato fra i confratelli. Se la risposta è affermativa, significa che l’amico sta bene.
Recandovi dal macellaio, non vi limitate a chiedere “carne”, ma indicate taglio e qualità che fanno al caso vostro: vitello, manzo o cavallo, filetto o polpa.
Così, non chiedete genericamente “riso”, ma scegliete fra le diverse qualità quella che più vi conviene.
Vi sono due categorie di risotti: il risotto propriamente detto e il riso asciutto.
La tecnica di preparazione è assai diversa: nel primo caso il riso va fatto crogiolare nel grasso e quindi cotto aggiungendo gradatamente brodo di carne e di estratto; nel secondo caso si cuoce il riso nell’acqua, si scola e si condisce come la pasta asciutta.
L’amido del riso durante i processi di digestione non si trasformano in glucosio, ma in destrosio: anche i diabetici quindi possono mangiare tranquillamente il riso.
<< Il riso lavato è mezzo sprecato >> dice una saggia regola della buona cucina.


